Thursday, 19 May 2016

E' la bellezza interiore che crea fascino, eleganza, e fa innamorare le persone di noi.

Capita, spesso o più raramente, di essere preoccupati del proprio aspetto fisico.
Ci chiedono di uscire la sera, e a volte quasi rinunciamo ad andare perché non ci piacciamo, non troviamo il vestito adatto, o il nostro corpo è più gonfio del solito.
Il cappellino nero che mettiamo sempre per coprire i nostri capelli brutti e arruffati, è già stato indossato troppe volte. Vorremmo cambiarlo, ma non ne abbiamo un altro, o comunque anche gli altri sono già stati messi e rimessi.
E la nostra serata si trasforma in delusione, in angosce e tristezze, e automaticamente trasformiamo in “bruttezze” del corpo tutti i nostri problemi della vita.

Ecco, è proprio questo il problema.
Perché mi crea problemi indossare due volte gli stessi pantaloni? E ci si accorge che sia un problema quando anche i jeans con il cartellino attaccato, nuovi di zecca, rimangono piegati nell’armadio e non ci viene voglia di metterli. Allora non è il nuovo il problema. Ma quindi cosa c’è che non funziona?
Sia che facciamo tre ore di palestra, e dopo mangiamo un pezzo di mela e una zucchina, oppure sia che stiamo tutto il giorno sedute mangiando cioccolata, ecco in tutti e due i casi difficilmente siamo certi che l’umore la sera verso il nostro corpo sia positivo. E quindi cosa succede che ci fa stare male?
Sicuramente la palestra aiuta, ma il segreto per liberarsi da queste ossessioni è un altro.

Me ne sono resa conto con il tempo, ma ne sono consapevole e vorrei gridarlo al mondo intero, e vorrei che tutte quelle dolci ragazze o ragazzi che sento aver problemi con il proprio fisico, per un attimo almeno capissero di cosa sto parlando, provassero a sentire dentro di loro ciò che provo io, ciò che intendo.

Il sentimento di gioia e felicità è dato da un’armonia che si crea in noi stessi.
Questa serenità, queste emozioni positive, sono direttamente proporzionali alla stima che abbiamo di noi stessi.

Ora bisogna definire cosa s’intende per “stima”.
Significa appagamento del proprio posto nel mondo, del proprio vivere. Ovviamente esistono tanti modi di intendere questo senso di equilibrio quante persone esistono al mondo.
Ma per essere più generali e cercare di comprendere tutti, si può dire che il sentimento di felicità nell’uomo non è nient’altro generato da una serenità completa de corpo, fatto questi di fisico e mente.

Ecco allora che arriviamo al punto.
Dobbiamo star bene sia di fisico che di mente. Ma essendo onesti, e osservandoci e pensando che per problemi di fisico si intendono malattie, ovvero obesità, infezioni, tumori… perché nonostante siamo in salute non sentiamo felicità dentro di noi? E ci preoccupiamo ancora per quel naso troppo vistoso, o quelle gambe troppo poco muscolose?

Perché la nostra mente trasforma le debolezze mentali in problemi fisici.
Tutte le angosce e preoccupazioni riguardo il nostro carattere, le nostre insicurezze, vengono “scambiate” dalla nostra mente per corpo troppo basso o spalle troppo larghe.

Abbiamo dei problemi al lavoro e non riusciamo ad esprimerci come vogliamo? 

La sera, quasi sicuramente, per molti, la mente dirà alla persona che l’angoscia provata consiste in realtà in grasso sui fianchi, o qualsiasi altra “bruttezza fisica” creata in modo fittizio per sollevarci dal fatto che forse domani dovremo essere migliori al lavoro.


È tutto li il problema.

Quindi, quando ci sentiamo inadeguati o …”brutti”, nel vero senso della parola, non dobbiamo far altro che ripeterci questo, e cercare di capire questo meccanismo.
È molto più comodo far ricadere la bruttezza su un aspetto fisico piuttosto che su una debolezza di carattere che è molto faticosa da modificare.

Il corpo perfetto a cui tanti aspirano, non è altro che una perfezione irreale, una perfezione che non esiste in realtà, non porta a nulla.
È una perfezione che falsamente la nostra mente ci porta a considerare come la felicità assoluta, ma è falso!
Sono tutte idee che per comodità ci creiamo, per non pensare a tutti gli aspetti del carattere e della personalità molto più scostanti e fastidiosi.

Quando usciamo di casa e pensiamo che ci guardano per l’aspetto fisico, proviamo a pensare ad essere in una stanza al buio e far si che gli altri ci notino lo stesso: dovremmo per forza concentrarci sulla nostra personalità, giusto? Altrimenti senza parlare non avremmo modo.

È la bellezza interiore che crea fascino, che crea eleganza, che fa innamorare le persone di noi.


E questa bellezza non è nient’altro che un mix di tutto ciò di cui siamo fatti: la nostra passione più grande (cucinare, ballare, decorare, leggere, recitare), il nostro modo di amare (amo di più gli amici, adoro solo il mio fidanzato, amo gli animali, amo la natura,…), la nostra dedizione, il modo di ballare, i gusti nella musica, e potrei andare avanti così per ore. 

Insomma, in una parola: conoscersi. E rendersi conto dei propri punti di forza.
Abbiamo dei punti di debolezza? Cerchiamo però di individuarli! E iniziare a capire che se vediamo che quel vestito non ci sta bene, significa che in realtà il problema è un aspetto del nostro carattere che non ci piace, è una tristezza avuta quotidianamente.

E se continuiamo a credere che in realtà il fisico è il problema, facciamo due passi indietro e guardiamo la situazione da distante: siamo davvero così non in salute? Siamo malati? Ci crea problemi a sopravvivere la nostra conformazione?
Se la risposta è no, allora convincetevi che sono instabilità mentali.
E andremo a risolverleJ

Amatevi cosi come siete, e quando finalmente accettate di uscire di casa nonostante le perplessità avute precedentemente, pensate ad essere belli nel carattere, sorridete, concentratevi a far ridere gli altri, esprimete le vostre passioni, ciò di cui siete fatti, discutete del mondo, dei viaggi, fatevi conoscere per ciò che pensate di questo o quel ragazzo.
 

Aprite il cuore, e fate uscire la vostra bellezza interiore. 

Non immaginate nemmeno cosa ne possa uscire.
Vi sentirete liberi da una gabbia, sentirete cosa significa volare per davvero, essere leggeri.E liberi. E feliciJ




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