Wednesday, 8 June 2016

Campo de Criptana: i mulini a vento di Don Chisciotte


La meraviglia, icona della letteratura spagnola del secolo XVI, dei mulini a vento di Campo di Criptana (Castilla la Mancha, Spagna), è qualcosa di unico tanto nella terra locale spagnola quanto nel resto del mondo intero.
 
Qui, i mulini a vento godono di fama mondiale per aver ispirato il famoso Miguel de Cervantes nella sua narrazione dell’avventura più conosciuta della letteratura universale: Don Chisciotte contro i Giganti.

Campo di Criptana è un luogo conosciuto perché fu teatro della battaglia di Don Chisciotte, che qui venne quindi ambientata. 
Fu proprio tra i mulini di questa ricchissima città dove si trovano i tre unici che ancora conservano la struttura e ingranaggi originali del secolo XVI (Infanto, Burleta e Sardinero), appositi per lavorare il cereale come anticamente si usava, sfruttando del solo ingegno dell’uomo e della forza naturale del vento.
 
Don Chisciotte, nel capitolo VII del libro omonimo, vive un’avventura immaginaria con i mulini a vento: per lui sono in realtà dei giganti, i quali deve affrontare in battaglia.

Lui è convinto che ciò sia realtà, mentre il suo fedele scudiero Sancho Panza non capisce a che cosa si riferisca. I due si preparano a affrontare i nemici immaginari, ed ecco l’inizio del capitolo VII.



A proposito del successo avuto dal valoroso Don Chisciotte nella spaventosa e mai più immaginata avventura dei mulini a vento, con altri avvenimenti degni di essere ricordati.

“E qui, scoprirono trenta o quaranta mulini a vento che c’erano in quel campo; e, appena Don Chisciotte li vide, disse al suo scudiero:

-       La avventura ci guida verso le nostre cose meglio di ciò che potremmo desiderare, perché vedi, amico Sancho Panza, dove si scoprono trenta, o poco più, sregolati giganti, con i quali penso di battagliare e toglier la vita a tutti quanti, grazie alle quali spoliazioni inizieremo ad arricchirci; questa è una guerra a fin di bene, ed è un’opera verso Dio togliere tante cattive sementi dalla faccia della terra.

-       Quali giganti? – disse Sancho Panza.

-       Quelli che vedi lì – rispose il suo padrone – dalle braccia larghe, che alcune sembrano siano larghe quasi due lingue.

-       Guardi, Vostra Grazia – rispose Sancho – che quelli lì che hanno somiglianza non sono giganti, bensì mulini a vento, e ciò che sembrano braccia in realtà sono le pale, che, girando grazie al vento, fanno ruotare la pietra del mulino.

-       Sembra proprio – rispose Don Chisciotte – che tu non sia stato plagiato da questa cose delle avventure: quelli sono giganti; e se hai paura, togliti da lì, e mettiti a pregare poiché io entrerò con loro in una fiera e disuguale battaglia.

E, dicendo questo, speronò il suo cavallo Rocinante, senza ascoltare le parole che il suo scudiero Sancho gli diceva, avvertendolo che, senza alcun dubbio, erano mulini a vento, e non giganti, quelli che stava andando a affrontare. Però lui procedeva così convinto che fossero giganti, che né dava retta alle voci del suo scudiero Sancho, né riusciva a vedere, nonostante fosse molto vicino, ciò che erano; davanti, andava dicendo a gran voce:

-       Non fuggite, codardi e vili creature, che un solo cavaliere sarà colui che vi attaccherà”.
Miguel de Cervantes

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