Monday, 13 June 2016

Orlando, Florida, la Capitale tematica del Pianeta


Città dell’Orange County, principale polo economico e turistico della Florida, Orlando stupisce il mondo per la sua unicità.

Non esiste un’altra Orlando al mondo.
La città è soprannominata “The City Beautiful”, ovvero “la città bellissima”. È interessante notare come l’appellativo abbia una particolarità grammaticale: l’aggettivo, in inglese, antecede solitamente il sostantivo, mentre in questo caso lo succede, per dare un accento alla bellezza di questa incredibile città americana.

Orlando fa parte della “sun belt”, ovvero della “cintura del sole” del sud degli Stati Uniti.

È la capitale tematica del Pianeta, “the theme capital of the world”.
Qui i sogni diventano realtà.
Gli adulti tornano bambini.
È un viaggio nella fantasia, con i più grandi parchi tematici del mondo:

-       Walt Disney World, dove i più grandi successi cinematografici del mondo Disney prendono vita. Fu fondato da Walt Disney nel 1965. La città fu preferita alle altre della Florida poiché qui era minore il timore degli uragani e tornado!
-       Universal Studios of Florida, con attrazioni epiche come la città di Springfield ricostruita dei Simpson, dove puoi entrare e bere al Bar Moe, o sederti sul divano con Homer!
-       Harry Potter world of wizards! Il regno dei maghi di Harry Potter.
-       Sea World, uno dei parchi acquatici più grandi e ricchi del Pianeta.
E molto altro…

Si contano 60 milioni di visitatori l’anno (per fare un paragone, Roma ne registra 15 milioni all’anno mentre Venezia 30).


Fidati del tuo istinto. Fidati di te stesso.

Fidati del tuo istinto.
Fidati di te stesso.
 
Ti trovi di fronte a una decisione, e poiché ti sei soffermato a pensarci, ciò indica che questa scelta che devi affrontare ti sta già costando tempo e fatica, e può addirittura rabbuiare la tua giornata.

Questo è assolutamente vero, ed ecco il perché.

Una “decisione” arriva quando le due opzione davanti a noi ci sembrano entrambe positive. Tutte e due le nostre strade hanno una buona percentuale di renderci felici, di portare a un buon risultato.
Quindi, abbiamo paura di “perderci” qualcosa, di lasciare sfumare delle occasioni che altrimenti ci avrebbero migliorato la vita.
Provando a comportarti in questo modo che ora dico, anche questi “problemi” delle persone indecise non saranno più tali. Basta affrontarli nel modo giusto!

Innanzitutto, chiarisci il termine massimo entro il quale dovrai arrivare a una conclusione.
Questo è un fattore determinante, poiché in base a questo modificherai il tuo atteggiamento mentale.
Il “limite” da non superare è il momento oltre il quale l’azione del “non avere scelto” causerà effetti peggiori rispetto all’ aver “preso la decisione sbagliata”.

Ad esempio:
Tra tre giorni avevo prefissato un appuntamento personale con un’agenzia con la quale avrei piacere di collaborare. Questa è un’attività extra lavoro, però potrebbe rivelarsi utile per il mio curriculum personale. Lo stesso giorno però, dovrei rimanere in ufficio per svolgere dei compiti importanti. Questo, invece, è inerente al mio lavoro vero e proprio.
 
Quindi, come scegliere adeguatamente cosa fare, senza pentirsene dopo?
Questo è solo un esempio, ma ci sono moltissimi i casi di indecisione che viviamo quotidianamente.

Sicuramente, devi risolvere il problema ora. Nella tua mente. Ciò di cui hai bisogno è pianificare le tue idee riguardo al problema, metterle al posto giusto. Pensa a un piano con cui affrontare la difficoltà (ad esempio: inizio con il fare questo, poi la decisione mi verrà facendo quest’altro, etc), altrimenti non farà altro che causarti ansia e nervosismo.

Quindi, può funzionare fare un elenco di punti positivi o negativi di ciascuna opzione. Spesso, ci rendiamo conto così facendo di avere uno squilibrio significativo verso una o l’altra colonna, e la risposta ci sarà chiara davanti agli occhi.
La lista può essere anche mentale, non necessariamente scritta.

Oltre a ciò, ancora più importante, è ricordarsi di darti tempo.
Se quest’obbligo di decidere sta causando umori negativi in te stesso, non stressarti e distrai la tua mente con altro. Sicuramente, la risposta migliore non arriva continuando a pensarci. Sopraggiungerà al momento giusto, quindi datti tempo, sii paziente con te stesso.

Per spiegare ciò del “lasciare riposare la mente”, possiamo fare un paragone con il guarire da una ferita fisica: quante volte il dottore ci impone di non toccare il taglio, oppure non muoversi dal letto per permettere alle nostre energie di concentrarsi sugli anticorpi e combattere la malattia? Il discorso è lo stesso. Non cerchiamo di pensare troppo, e lasciamo che ogni cosa vada al suo posto naturalmente. Distraiamoci.


La nostra mente, quando si “riposa”, o si prende una pausa, in realtà permette a ogni informazione contenuta in essa di spostarsi verso la zona in cui dovrebbe naturalmente essere. È un movimento naturale, che non dobbiamo controllare così come non dobbiamo guardare o sfiorare una ferita, lì tranquilla a guarire sotto un cerotto.
Quando quindi si astiene dal pensare a quell’argomento, la nostra mente elimina ogni informazione non necessaria a riguardo (emozioni come stress, ansia, preoccupazione). Questo accade poiché il cervello ha bisogno di massimizzare le sue funzioni minimizzando lo sforzo, quindi liberarsi di pensieri inutili non può solo che giovarle: facendo ciò, le possibilità di scorgere più chiaramente la soluzione a nostro problema, essendo la mente più ordinata e trasparente, sono molto più alte.

Quindi rilassa la mente. Lasciale prendere una pausa.


Fare questo, non significa ovviamente cercare di scappare dal problema. Al contrario, significa affrontarlo, prepararsi a superarlo con i propri “trucchi” migliori, nel minor tempo possibile.

A questo punto, se pensi di avere individuato una risposta alla tua decisione da sostenere, anche se non completamente sicuro, prova a buttarti nella scelta e non pentirti della strada che hai intrapreso.

Quando hai scelto, si rivela fondamentale fidarti di te stesso. Sii orgoglioso della tua conclusione, poiché hai una mente che lavora, che riflette, e questo suo lavoro merita massima fiducia. Fidati delle tue capacità. Se hai scelto ciò, sarà perché è la scelta migliore!


Se, però, appena decidi, e vedi le altre possibilità allontanarsi, pensi improvvisamente che ti sei sbagliato, bene ora dimenticati di questi pensieri e prova a trarre il miglior beneficio da ciò che hai scelto.

Concentrati su ciò che hai deciso, e traine i miglior risultati, dimostra che avevi ragione, pensa a ciò che succede ora, non al passato. È uno spreco di energie inutile. E vedere possibilità allontanarsi non deve suscitare in noi sentimenti di tristezza, o sconforto, poiché ogni secondo abbiamo miliardi di possibilità di fronte a noi, ce ne capitano in continuazione. Solo che, essendo insicuri, quando ne perdiamo qualcuna per strada per nostro volere, automaticamente sembra che quelle fossero le più preziose, perché frutto dei nostri sbagli, che pensiamo siano sempre i peggiori. Non ci fidiamo di noi stessi, tutto qui.

Succede sicuramente che a volte prendiamo una strada che si rivela sbagliata, ma questo non è il punto. La soluzione al problema non sta nel decidersi su una cosa piuttosto che un’altra.
La vera risposta a ogni nostro sconforto è: sii felice ora, in questo presente che vivi, indipendentemente da ciò che hai di fronte a te. È per il nostro bene. Affronta ciò che ti capita con un sorriso, determinato a fare andare le situazioni nel modo migliore.
Se vuoi essere felice, concentrati sul concetto: qualsiasi situazione mi trovo davanti, cercherò di renderla positiva, di trarne il miglior beneficio possibile!


Alla fine, decisi di non andare all’appuntamento extra curriculare. Forse ho preso la decisione sbagliata, avrei dovuto accettare poiché quella era un’opportunità che capita una volta all’anno, mentre il lavoro è un’attività quotidiana a cui posso sempre far fronte. Però, siccome quella fu la mia scelta, decisi di fare andare al meglio la mia giornata e così determinata ho avuto il più produttivo giorno lavorativo della mia vita! ho completato il progetto in anticipo, e in più ho avuto tempo di aggiornare il mio blog e dedicarmi ai miei hobby quotidiani.
Ho tratto il miglior beneficio dalla mia scelta!
Se fossi andata all’appuntamento, sarei stata felice allo stesso modo: mi sarei detta che il lavoro in ufficio poteva attendere, poiché meritavo tempo da dedicare ai miei sogni.

In conclusione, ogni risposta alla tua indecisione, sarà la migliore. Ciò che conta è fidarsi di ciò che fai, di come scegli. Dare merito alla nostra mente. E fare andare ciò che ci capita nella maniera migliore.

Abbandona le tue paure! La tua mente è molto più fantastica di quanto credi.


Friday, 10 June 2016

Trust your instinct. Trust yourself.


When you don’t know an answer, DO NOT ANSWER AT ALL.

You are in front of a decision, and since you are thinking about it, this choice is already costing you time and efforts, is already making you having a bad moment.
This is true and I tell you why.
When we call something a “decision”, it is because both the paths in front of us seem positive. Both our channels have a good percentage of making us happier in the future, of bringing a great outcome.
So we are afraid of loosing something in the way. Of missing on opportunities that could have come in handy.
Therefore, you should act seemingly to this.

Firstly, think carefully of by what time you need to come to a conclusion.
This is uttermost important, as it is going to modify your thinking behaviour.

By “deadline” for making up your mind, I mean the latter moment in which the action of “not having chosen yet” will cost you more than having chosen the wrong answer.

For instance: I am supposed to attend an appointment for another agency I would love to collaborate with, in three days time.
Shamefully, in the same morning, I should be carrying out an important job task in my office, and this one related to where I am working at the moment, while the first one can be considered an extra activity I am on.

So, how to get the right answer, without regretting it later?
This is just an example, but you can turn it into anything you want.

You need to solve the problem now. In your mind. You must plan your ideas about the concern, otherwise this will hurt you and bring you anxiousness.

So, point out positive and negative things about each option.
Make a proper list (even mentally, not written) with pros and cons of choosing one rather than the other.

It is most important that you bear in mind to give time out to yourself.
If this “deciding” thing is already getting on your nerves, just do not stress out and distract your mind with anything else.

It is like recovering from a physical injury: do not mess up with your wound too much, leave it resting for a period.
Our mind, when sleeping or “taking a break”, is letting every information kept inside, moving naturally to the place it should be. Every useless emotion (as stress, anxiety, worry) is sent away. The brain, in order to attend its functions maximizing the results and minimizing the effort, is in need of clearing any extra data.
And by doing that, the chances of seeing the situation in front of view under a different perspective is way higher.


So give your brain a rest. By distracting it.
Obviously, this is not trying to escape the problem. On the contrary, it is facing in, getting ready to overcome it in the least time possible.

When you might know the answer, even if still not completely sure, just give it a go and do not regret what you do.

Once you have chosen, it is fundamental that you trust yourself. Be proud of what you have chosen since you have a brain that works, reasons, and so deserves more credit.

If the moment after you have decided, and the other possibility is fading away, you suddenly think you were wrong, well now forget this feeling and try and make the best out of the decision you made.

Maybe, sometimes, it could happen that you had the wrong perception, but this is about exploiting the opportunities we have in the best way ever. It is about having a good time with our present no matter how it is in front of us. It is for our good.

If you want to be happy, stick with this phrase: any situation I have in front of me, I will try to bring positivity, to get the nicest outcome I can.

So, when you decide, stick with your decision and show yourself it was a good try!


I decided to not go to the appointment. Maybe I was wrong, I should have accepted that opportunity that comes once a year, instead of a job that carries on daily. But, after I decided, I had the best working day ever! I completed the task I was assigned, I used my spare time to update my blog, I did a lot of activities. I got the best the situation could offer!
If I had gone to the appointment, I would have enjoyed it anyway: I would have told myself that job could wait, as I deserved time to pursuit my inspiration.

In conclusion, any answer you choose it will be the best one.

Let go of your worries! Your brain is better than what you think.



Wednesday, 8 June 2016

Campo de Criptana: i mulini a vento di Don Chisciotte


La meraviglia, icona della letteratura spagnola del secolo XVI, dei mulini a vento di Campo di Criptana (Castilla la Mancha, Spagna), è qualcosa di unico tanto nella terra locale spagnola quanto nel resto del mondo intero.
 
Qui, i mulini a vento godono di fama mondiale per aver ispirato il famoso Miguel de Cervantes nella sua narrazione dell’avventura più conosciuta della letteratura universale: Don Chisciotte contro i Giganti.

Campo di Criptana è un luogo conosciuto perché fu teatro della battaglia di Don Chisciotte, che qui venne quindi ambientata. 
Fu proprio tra i mulini di questa ricchissima città dove si trovano i tre unici che ancora conservano la struttura e ingranaggi originali del secolo XVI (Infanto, Burleta e Sardinero), appositi per lavorare il cereale come anticamente si usava, sfruttando del solo ingegno dell’uomo e della forza naturale del vento.
 
Don Chisciotte, nel capitolo VII del libro omonimo, vive un’avventura immaginaria con i mulini a vento: per lui sono in realtà dei giganti, i quali deve affrontare in battaglia.

Lui è convinto che ciò sia realtà, mentre il suo fedele scudiero Sancho Panza non capisce a che cosa si riferisca. I due si preparano a affrontare i nemici immaginari, ed ecco l’inizio del capitolo VII.



A proposito del successo avuto dal valoroso Don Chisciotte nella spaventosa e mai più immaginata avventura dei mulini a vento, con altri avvenimenti degni di essere ricordati.

“E qui, scoprirono trenta o quaranta mulini a vento che c’erano in quel campo; e, appena Don Chisciotte li vide, disse al suo scudiero:

-       La avventura ci guida verso le nostre cose meglio di ciò che potremmo desiderare, perché vedi, amico Sancho Panza, dove si scoprono trenta, o poco più, sregolati giganti, con i quali penso di battagliare e toglier la vita a tutti quanti, grazie alle quali spoliazioni inizieremo ad arricchirci; questa è una guerra a fin di bene, ed è un’opera verso Dio togliere tante cattive sementi dalla faccia della terra.

-       Quali giganti? – disse Sancho Panza.

-       Quelli che vedi lì – rispose il suo padrone – dalle braccia larghe, che alcune sembrano siano larghe quasi due lingue.

-       Guardi, Vostra Grazia – rispose Sancho – che quelli lì che hanno somiglianza non sono giganti, bensì mulini a vento, e ciò che sembrano braccia in realtà sono le pale, che, girando grazie al vento, fanno ruotare la pietra del mulino.

-       Sembra proprio – rispose Don Chisciotte – che tu non sia stato plagiato da questa cose delle avventure: quelli sono giganti; e se hai paura, togliti da lì, e mettiti a pregare poiché io entrerò con loro in una fiera e disuguale battaglia.

E, dicendo questo, speronò il suo cavallo Rocinante, senza ascoltare le parole che il suo scudiero Sancho gli diceva, avvertendolo che, senza alcun dubbio, erano mulini a vento, e non giganti, quelli che stava andando a affrontare. Però lui procedeva così convinto che fossero giganti, che né dava retta alle voci del suo scudiero Sancho, né riusciva a vedere, nonostante fosse molto vicino, ciò che erano; davanti, andava dicendo a gran voce:

-       Non fuggite, codardi e vili creature, che un solo cavaliere sarà colui che vi attaccherà”.
Miguel de Cervantes

Campo de Criptana: the windmills of Don Quixote


The marvellous windmills, a Spanish literature icon of XVI century, of Campo de Criptana (Castilla la Mancha, Spain), is something unique as much in this land as in the rest of the world.
 
Here, windmills receive world fame for they inspired the famous Miguel de Cervantes in the narration of the most known adventure in universal literature: Don Quixote against the "Giants".

Campo de Criptana is a notable place as it was the scenery of Don Quixote battle, that here was set. 
Among the windmills of this culturally rich city, there are the top three ones who still conserve the structure and original technology dating back to the XVI century (Infanto, Burleta and Sardinero), aimed to work the cereal similarly as they did it in the past times, by exploiting only the human genius and the natural wind force.
 
Don Quixote, in the VIII chapter of the book, after a physical incident, builds in his imagination an adventure against the “Giants”, which were the windmills of Castilla in real life.

He is absolutely convinced of the battle and, helped by his esquire, gets ready to face the challenge.


Of the good fortune which the valiant Don Quixote had in the terrible and undreamt-of adventure of the windmills, with other occurrences worthy to be fitly recorded.

“At this point they came in sight of thirty forty windmills that there are on plain, and as soon as Don Quixote saw them he said to his squire, 

- Fortune is arranging matters for us better than we could have shaped our desires ourselves, for look there, friend Sancho Panza, where thirty or more monstrous giants present themselves, all of whom I mean to engage in battle and slay, and with whose spoils we shall begin to make our fortunes; for this is righteous warfare, and it is God's good service to sweep so evil a breed from off the face of the earth.

- What giants? - said Sancho Panza.

- Those thou seest there, - answered his master, - with the long arms, and some have them nearly two leagues long.

- Look, your worship, - said Sancho; - what we see there are not giants but windmills, and what seem to be their arms are the sails that turned by the wind make the millstone go.

- It is easy to see, - replied Don Quixote, - that thou art not used to this business of adventures; those are giants; and if thou art afraid, away with thee out of this and betake thyself to prayer while I engage them in fierce and unequal combat.

So saying, he gave the spur to his steed Rocinante, heedless of the cries his squire Sancho sent after him, warning him that most certainly they were windmills and not giants he was going to attack. He, however, was so positive they were giants that he neither heard the cries of Sancho, nor perceived, near as he was, what they were, but made at them shouting

- Fly not, cowards and vile beings, for a single knight attacks you.

Miguel de Cervantes


Campo de Criptana: los molinos de viento de Don Quijote


La maravilla, icòno de la literatura hispànica del siglo XVI, de los molinos de viento de Campo de Criptana es algo ùnico tanto en la tierra de Castilla-la Mancha como en el resto del Mundo.
 
Aquì, los molinos de viento gozan de fama mundial por haber inspirado al famoso Miguel de Cervantes para la narraciòn de la aventura màs conocida en la literatura universal: Don Quijote contra los “Gigantes”.

Esta localidad es conocida por haber sido el escenario de la batalla quijotesca narrada en el episodio literario “El ingenioso hidalgo Don Quijote de la Mancha”, escrito por el notable Miguel Cervantes.

Es proprio entre los mulinos de esta riquìsima ciudad cultural que se encuentran los très ùnicos que conservan la etructura y maquinaria original del siglo XVI (Infanto, Burleta y Sardinero), aptos para moler el cereal como originariamente se hacìa, desfrutando del ingenio del hombre solo y de la fuerza natural del viento.

Don Quijote, en el capìtulo VIII del libro, construye en su imaginaciòn una escena de guerra contra unos “gigantes”, que en la realidad son nada màs que molinos de viento de Castilla.

Èl està convencido de la lucha, y, ayudado por su escudero Sancho Panza, se prepara para enfrentar a los enemigos.

Del buen suceso que el valeroso Don Quijote tuvo en la espantable y jamás imaginada aventura de los molinos de viento, con otros sucesos dignos de felice recordación

En esto, descubrieron treinta o cuarenta molinos de viento que hay en aquel campo; y, así como don Quijote los vio, dijo a su escudero:

–La ventura va guiando nuestras cosas mejor de lo que acertáramos a desear, porque ves allí, amigo Sancho Panza, donde se descubren treinta, o pocos más, desaforados gigantes, con quien pienso hacer batalla y quitarles a todos las vidas, con cuyos despojos comenzaremos a enriquecer; que ésta es buena guerra, y es gran servicio de Dios quitar tan mala simiente de sobre la faz de la tierra.

 –¿Qué gigantes? –dijo Sancho Panza.

–Aquellos que allí ves –respondió su amo– de los brazos largos, que los suelen tener algunos de casi dos leguas.

–Mire vuestra merced –respondió Sancho– que aquellos que allí se parecen no son gigantes, sino molinos de viento, y lo que en ellos parecen brazos son las aspas, que, volteadas del viento, hacen andar la piedra del molino.

–Bien parece –respondió don Quijote– que no estás cursado en esto de las aventuras: ellos son gigantes; y si tienes miedo, quítate de ahí, y ponte en oración en el espacio que yo voy a entrar con ellos en fiera y desigual batalla.

Y, diciendo esto, dio de espuelas a su caballo Rocinante, sin atender a las voces que su escudero Sancho le daba, advirtiéndole que, sin duda alguna, eran molinos de viento, y no gigantes, aquellos que iba a acometer. Pero él iba tan puesto en que eran gigantes, que ni oía las voces de su escudero Sancho ni echaba de ver, aunque estaba ya bien cerca, lo que eran; antes, iba diciendo en voces altas:

–Non fuyades, cobardes y viles criaturas, que un solo caballero es el que os acomete."


Miguel de Cervantes

Monday, 6 June 2016

Bocas del Toro, il paradiso caraibico.

La regione di Panama, Stato del Centro America, è un sogno ad occhi aperti.

Con la sua insuperabile e unica atmosfera, è un’esplosione di vegetazione, paradisi naturali, storia e tradizioni. Ha un fascino seducente, primitivo e indimenticabile, capace di incantare i visitatori e far vivere loro esperienze surreali.
 
Vorrei proprio celebrare lo spirito che si vive nell’arcipelago, in grado di cambiare la vita a chi la visita: le varie popolazioni culturali che vivono qui, le quali arrivano da diverse branche delle tribù indiane, vi mostreranno un esempio di coesistenza e di rispetto reciproco, non paragonabile alle società moderne.

Le comunità vivono in un’area protetta, una riserva nella quale hanno i diritti di mantenere la loro identità e di gestire i contatti con il resto del mondo.
 
Quebrada Sal”, “San Cristobal”, e “Popa 2” sono solo alcuni dei gruppi indiani che abitano l’arcipelago, e in particolare questi hanno la fama di essere aperti ai visitatori e parlare delle loro tradizioni e culture (poiché non esistono ancora tour all’interno delle civiltà, i turisti possono però avventurarsi e conoscere le genti del posto).
 
I loro villaggi sono molto poveri. Le principali attività economiche si basano su pesca e agricoltura di sussistenza, con prodotti come banane, mais e caffè.
Le case sono costruite con legname, pavimenti fatti con la corteccia della pianta Jira, e i tetti di foglie di una palma locale.
 
La civiltà Ngobe, Guaymi, è famosa in tutto il mondo, e la più popolosa dell’America latina. La loro terra è patrimonio geologico.
Vivono in case chiamate “chozas”, e le donne Ngobe si dedicano a attività di artigianato come la produzione di tipiche borse dette “chacaras”, ricavate da fibre di pita, una pianta locale.

Gli intrecci su queste borsette sono colorati con una tinta vegetale, e raffigurano la vera identità del popolo: sono figure geometriche ispirate alle loro foreste e montagne.

 
La città di Bocas è la principale.
Camminare lungo le vie centrali è un viaggio nel passato. Le case hanno una forte e vibrante personalità, che lascerà i visitatori incantati.
Per dare un’idea, le abitazioni di Bocas hanno uno stile antico, caraibico, e trasmettono un’identità unica. All’inizio del secolo, le piantagioni di banana erano le principali fonti economiche.
Questo villaggio unico nel suo genere non possiede musei, gallerie d’arte o palazzi storici. La sua ricchezza inimitabile risiede nelle sue popolazioni, culture e paradisi naturali, così come pochi altri al mondo.
 
Sulle spiagge, si può godere di un’acqua paradisiaca: pulita, di un colore turchese blu caraibico, con un immenso patrimonio di coralli e vita marina.
 
Oltre alla Baia dei Delfini, dalla quale gli animali possono essere osservati mentre giocano e mangiano, qui vivono anche le affascinanti testuggini.
 
Numerosi gruppi conservatori possono essere osservati mentre lavorano giorno e notte per preservare l’incredibile evento della deposizione delle uova delle tartarughe, per prevenire che possano venire attaccate dai predatori, e si conservino in luoghi sicuri.
Questo spettacolo è una meraviglia per i visitatori, e merita tutto il rispetto e precauzione possibile.
 
Secondo una leggenda tramandata tra le popolazioni locali, quando arriva la stagione dei temporali, lampi e tuoni assumerebbero un significato speciale: la luce dei fulmini indicherebbe alle tartarughe dove si trova la spiaggia, e il tuono comunicherebbe che esse sono arrivate a destinazione.
 
La deposizione delle uova è uno dei momenti più magici e ispiranti che potrete mai vedere. Guardare le giganti testuggini farsi strada lentamente sulla spiaggia, scavando nella soffice sabbia con le enormi zampe, depositando molte uova che un giorno diventeranno una nuova generazione, che poi ritornerà nel mare per iniziare il loro ciclo, è un’esperienza che si ripete una volta nella vita.
 
Per quanto riguarda invece altre categorie di divertimento, il surf è senza dubbio impareggiabile qui a Bocas.

Il mare caraibico offre un’acqua senza rivali: chiara, blu cristallina, tiepida, che piace soprattutto a esperti surfisti ma anche a principianti, alle prime armi con la tavola.
Durante la stagione che dura da Novembre a Marzo, le onde arrivano a un range che va dai 2 ai 4 metri, e il paradiso regala barriere coralline come “surf brakes”, ovvero punti che spezzano le onde.

Barche attrezzate portano i surfisti nei punti di mare migliori per cavalcare le onde, spesso isolati, e dal fascino inimitabile.